venerdì 23 dicembre 2011

AUGURI DI BUON NATALE MA...

Chiudere l'anno semplicemente con degli auguri mi sembra un po' di routin. Sottopongo alla vostra attenzione alcune perplessità che forse sono solo mie. Probabilmente mi faccio troppe paranoie.
Prima paranoia: Il sito del Palù del Livenza a Polcenigo
Luogo straordianrio come ho più volte detto e fotografato. Straordinario per tre motivi:
- sito archeologico di importanza fondamentale per capire le nostre radici
- zona geografica assolutamente sorprendente: un fiume che nasce fiume con quattro sorgenti che solcano un territorio ancora poco antropizzato, circondato da monti e colline che ne delimitano un bacino che un tempo era un lago. La torba del fondo conserva tuttora una banca di informazioni preziose.
- zona ripariale che offre un patrimonio botanico e di vita animale assolutamente da salvaguardare e proteggere.
Di recente questo ambiente ha ottenuto il riconoscimento di sito UNESCO. Un organismo quindi che riconoce la valenza storica del sito e controlla l'ingresso delle attività umane bacchettando eventuali interventi scorretti. Bene, pronti via due ruspe nel sito che massacrano le sponde iniettando centinaia di pali al fine di proteggere le rive del fiume.
Personalmente vedo questa cosa come una bestemmia in chiesa, come affidare la direzione di un asilo nido al più grande pedofilo del mondo. Poco comprensibile smorzando i toni. Vediamo chi è il committente dei lavori: la ditta che ha da poco rinnovato il diritto di sfruttamento a fini idroelettrici di quest'acqua. Il fiume poco dopo le sorgenti si dirama in due canali, uno và verso il col Longon per il funzionamento della centrale, l'altro continua nel vecchio corso del Livenza prendendo successivamente le acque della sorgente del Gorgazzo. Inutile dire che il ramo vecchio è ai limiti di sopravvivenza poichè l'acqua viene tutta deviata nel nuovo corso.
E' una roba vergognosa. Politici dove siete? Cittadini sveglia!!! La sovrintendenza mi dicono non è nemmeno stata informata di questo, spero non sia vero. Chi controlla chi?
Le rive non hanno bisogno di rinforzi per tratti così estesi, qualche piccolo intervento di rinforzo sarebbe stato più pertinente. Speravo che in questa area si intervenisse con i modi di un neurochirurgo che rimuove un'ernia vicino a importanti centri nervosi, invece noto un intervento di bassa macelleria probabilmente inutile.
Per qunto riguarda le scelte comunali per lo sfruttamento didattico del sito, ho assistito ad un convegno organizzato dal Comune e mi sembra che le idee siano poche, molto confuse e ancora indirizzate verso uno sfruttamento del sito che non mira alla sua tutela. In quei luoghi vale la regola del neurochirurgo, non si devono costruire passerelle per una fruizione di massa, centri visite vari, li dovrebbe entrare chi è veramente interessato in punta di piedi facendosi largo tra la vegetazione. Le masse servono solo per il consenso politico, non conservano il sito nella sua pluralità di sito geografico, storico, di biodiversità animale e vegetale.
Da anni porto gli alunni delle mie classi a scoprire quel sito. Gli alunni sono attratti per un 10% dalla sua valenza storica, per il 50% sono attirati dalle forme di vita che si trovano in acqua, e sulle rive e per il restante dalla selvaticità e integrità del luogo.

Seconda paranoia:
Mentre passeggiavo cercando di osservare qualche bell'animale sulle colline che da Polcenigo portano a Budoia, con assoluto sgomento ho osservato almeno una quindicina di altane di tutte le fattezze che chiaramente non hanno fini di osservazione ma di caccia di cervi, caprioli, cinghiali. Non sono bene informato sulle leggi della caccia ma penso proprio sia così. Bene, personalmente sarei per l'abolizione della caccia ma ritengo che non sia cosa fattibile per ovvi motivi di poteri politico-economici, però cacciare in questo modo fà veramente schifo.
Non c'è nulla di etico nello sparare ad un grosso cervo dopo averlo attirato con il mangiare, l'acqua, avergli offerto una montagna di fieno, aver raggiunto l'altana comodamente con il fuoristrada, aver disboscato mezza area circostante per poter sparare meglio.
Volete fare i cacciatori? Bene, la macchina si lascia a valle, si cammina e non ci sono altane ma solamente territori aperti, arco e frecce e un bel coltello per gli eventuali corpo a corpo. Potete catturare quanti cinghiali volete. Questa è caccia etica e sostenibile. A volte vince il cinghiale a volte il cacciatore. Una volta catturata la preda la si porta a valle sulle spalle.
Così nelle mie passeggiate a sfondo naturalistico alcune volte fotograferò il cinghiale catturato dall'uomo e altre volte viceversa e sarà un fatto del tutto naturale che rientra nel grande sistema delle catene alimentari.
Buon Natale a tutti.

Nessun commento: